Venerdì della XXV settimana del tempo ordinario
Oggi la Parola del Rabbì ci colpisce dritti allo stomaco: “Chi sono io per te?”
Lascia perdere per un istante le risposte che le suore ti hanno insegnato al catechismo di terza elementare, quelle che il tuo parroco si aspetterebbe da te, quelle che hai imparato a memoria per argomentare la tua fede con i colleghi di lavoro o i compagni di classe.
Provaci. In libertà.
Chi è Gesù per te?
Quale spazio, quale tempo della tua vita è per Lui?
Con Lui o senza di Lui è la stessa cosa?
Cos’è cambiato negl’ultimi anni del tuo rapporto con Lui: cresciuto, diminuito o neanche ti ricordi di averlo?
Nelle scelte importanti o quotidiane, ti confronti con la sua Parola o pretendi che il buon Dio metta un timbro a cose fatte?
Provaci, guardati, confrontati, fatti aiutare, mettiti a nudo davanti alla Parola.
E poi, così come sei, lasciati invitare.
Lascia che il Maestro getti nel tuo cuore la certezza che c’è un cammino promettente davanti a te.
Faticoso, certo. Ma cento volte ricco di bellezza.
Buon cammino…
Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,18-22
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».