DIOCESI DI CALTANISSETTA

Perche’ chiunque crede in Lui non vada perduto” Gv. 3,14-21

#Gv. 3,14-21

“Perche’ chiunque crede in Lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna”.
Quanto deve essere stato bello questo incontro notturno fra Gesù e Nicodemo.
Chissà se Nicodemo ha colto la Grazia grande che stava ricevendo,
mentre colloquiava serenamente,
nella notte,
sotto le stelle,
con il suo Dio.
Gesù significa “Salvatore”
Salvare il mondo è la Sua missione.
Non e’ bellissima questa cosa fratelli?
Non e’ bellissimo quello che Gesu’ viene a dirci in questo tempo quaresimale?
Gesu’ e’ il regalo grande donato da Dio Padre,
che tanto ha amato il mondo da
mandare la cosa piu’ preziosa che ha, suo figlio Gesu’,
per salvarlo.
Che è venuto,
Gesù,
e viene,
per ciascuno di noi,
per non lasciarci soli,
per non abbandonarci alle tenebre.
E’ venuto per chi si sente oppresso.
Per chi si e’ sentito ed e’ stato tradito.
Per chi e’ ferito,
e quelle ferite se le trascina dietro e gli impediscono di vivere.
E’ venuto per chi si sente di non valere niente,
e per chi non si sente amato da nessuno.
Coraggio fratello.
Coraggio sorella,
In qualunque situazione ci possiamo trovare,
dobbiamo sempre ricordare che Dio ci ama,
ci e’ vicino,
non ci abbandona.
E cammina con noi
Viene a dirci che noi valiamo.
E valiamo tanto.
Piu’ dell’oro e delle pietre preziose.
Valiamo la vita di suo Figlio Gesu’.
Lo stiamo ascoltando?
Dio non e’ leggenda.
E neppure storia di tanti tempo fa’.
Ma e’ storia attuale.
La mia storia,
La tua storia.
Che conosce bene.
Così come conosce bene,
personalmente,
ciascuno di noi,
Il dono di Dio,
oggi,
e’ per me e te.
Il mondo che tanto Dio ama,
che viene a salvare,
siamo io e te,
che viviamo oggi.
Ringraziamo Dio Padre,
per il suo grande amore.
“Perché chiunque crede in Lui non vada perduto ma abbia la vita eterna”
Sempre sia benedetto Dio,
che ci ama d’infinito amore.
Un abbraccio

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PAROLA DEL GIORNO
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Data14/03/2021
LETTURA DEL GIORNO
Prima Lettura

Dal secondo libro delle Cronache
2Cr 36,14-16.19-23

In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme. Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni». Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!”».

Seconda Lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 2,4-10

Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,14-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».