DIOCESI DI CALTANISSETTA

“Signore, vogliamo vedere Gesu'” – Gv 12, 20-33

#Gv 12, 20-33

“Signore, vogliamo vedere Gesu'”
Non è solo una richiesta,
quella dei greci del brano del Vangelo di oggi.
Ma è diventato un grido
forte e potente,
che sale al Cielo.
Il mondo moderno,
soprattutto quello più ricco,
sazio di tutto,
ha fame di Gesu’.
Ha fame della sua Parola,
ha fame dei Suoi gesti.
Perche’ in quello che e’ diventato,
non si riconosce piu’.
Smarrendo nel cuore l’immagine di Gesu’,
ha perso la memoria delle sue radici.
E con esse,
ha smarrito la sua identita’,
la sua missione,
lo scopo della sua esistenza.
Non ricorda più da dove viene.
Non capisce’ più dove sta’ andando.
Nasce da questo la nostra grande responsabilita’.
Il mondo di oggi “vuole vedere Gesu'”.
E dove potra’ mai vederlo,
se non nel nostro volto?
Dove potrà vedere i suoi occhi,
se non nei nostri occhi?
E ancora,
dove potra
udire la sua voce,
se non intuirla udendo la nostra?
Dove potrà trovare il Suo Amore,
se non in una nostra carezza,?
Il Suo Cuore Buono
se non nel nostro cuore,
rigato da tante ferite,
provato dal tanto soffrire?
Certo,
una cosa del genere,
fa’ paura.
È da vertigine. .
È un’impresa epica.
Di cui neppure gli angeli sono capaci fino in fondo.
“Com’e’ possibile,
o mio Gesù,
per uno come me,
diventare immagine di Te?”
Noi siamo soltanto come tanti piccoli e ignari chicchi di grano,
caduti in terra.
Piccoli chicchi però,
che hanno in sé la potenzialita’
dell’albero che porta molto frutto.
Caro fratello,
cara sorella.
Gesu’ ha messo questa potenzialita’ nelle tue mani.
E ripone grande fiducia in te.
che sei piccolo chicco caduto sulla terra.
Capace di offrire il tuo impegno e i tuoi sforzi,
perché il mondo veda,
non piu’ un semino grezzo,
ma il volto di colui che l’ha seminato.
Prego per te,
caro fratello,
cara sorella.
E tu prega per me.
Perche il mondo osservando i nostri volti,
oggi,
veda Gesu’.
E vedendo il suo volto,
creda.
E si salvi.
Sia benedetto Gesu’,
volto bello e santo di Dio.
Santa Domenica

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 12,20-33

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.
Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.