DIOCESI DI CALTANISSETTA

Martedì fra l’ottava di Pasqua – Gv 20,11-18

“Chi cerchi?”

“Chi cerchi?”
Può sembrare una domanda banale questa.
Ma essa è la domanda della vita,
a cui dare risposta,
è spesso impresa ardua.
Cos’e’ che cerchi nella tua vita?
Siamo tutti “cercatori” di qualcosa.
La nostra vita e’ una grande “caccia al tesoro” .
Ma quale sia il “tesoro” non lo sappiamo.
Lo dobbiamo scoprire da soli.
Non ci viene data una mappa quando nasciamo,
per poterlo trovare.
Ma ci vengono dati degli “indizi”.
“Indizi” che sono stati nascosti nel nostro cuore.
Questi “indizi” si chiamano:
“Amore, pace, gioia”.
Non c’è nessuno che non ricerchi disperatamente queste cose.
Ad esse tutti noi tendiamo.
E impegniamo tutto noi stessi nel tentativo di ottenerli.
Noi crediamo che essi siano “il tesoro”.
Ma ci sbagliamo.
la domanda vera
non era,
“Cosa cercate?”,
ma
“Chi cercate?”.
Perche’ certo,
abbiamo sempre cercato nella nostra vita,
“amore pace e gioia” ,
ma non avevamo capito che queste
cose erano una Persona.
Anzi un Dio.
“Chi” faceva quella domanda era anche la risposta.
E come la Maddalena
continuavo a chiedergli
Molti oggi cercano “Amore pace e gioia” dove non ci sono
Nella carriera,
in esperienze estreme,
in amori clandestini,
in sostanze estreme,
nella realizzazione di se stessi…..
e sono sempre inquieti.
Siamo così terreni,
che teniamo sempre lo sguardo in basso,
verso le cose della terra.
Ma le cose della terra non portano in alto.
Quando,
per “caso”,
per “grazia”
si arriva ad alzare lo sguardo,
a incontrare il suo volto,
e lo sentiamo chiamare il nostro nome,
allora,
e solo allora,
capiamo.
Sei tu,
Signore,
“il tesoro” .
Sei Tu,
la risposta a tutte le nostre domande.
Un attimo dopo aver preso coscienza di questo,
ecco che Lui è nuovamente sparito.
Proprio come ha fatto con la Maddalena.
Si e’ nascosto ancora.
A Lui piace farsi cercare,
e anche farsi trovare.
Per sparire di nuovo.
Questo è quello che ho scoperto io,
nella mia ricerca personale del tesoro.
E io,
che non posso piu’ fare a meno di Lui
dopo averlo sentito pronunciare il mio nome,
sono diventato
“Cercatore di Dio”.
Lo cerco ancora,
ancora e ancora.
Lo cerco in ogni cosa.
Nei libri,
nel silenzio,
nella preghiera.
In una giornata di temporale,
come in una giornata estiva.
È una “caccia al tesoro” questa,
che dura tutta la vita.
Che spesso ti fa’ attraversare “terreni aridi” della pochezza di fede,
“le sabbie mobili” del dubbio,
“le tempeste” dei mari della vita.
A volte naufraghiamo pure.
Ma ci rialziamo,
e ricominciamo la “ricerca”.
Perché adesso il tesoro sappiamo “Chi e'”.
Buona caccia al tesoro quindi,
“cercatori di Dio”.
Buona Santa giornata,
tesori di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni – Gv 20,11-18

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».

Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».

Maria di Màgdala andò subito ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.