Al maestro del coro. Su “La morte del figlio”. Salmo. Di Davide
Alef Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
annuncerò tutte le tue meraviglie.
Gioirò ed esulterò in te,
canterò inni al tuo nome, o Altissimo,
Bet mentre i miei nemici tornano indietro,
davanti a te inciampano e scompaiono,
perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa:
ti sei seduto in trono come giudice giusto.
Ghimel Hai minacciato le nazioni, hai sterminato il malvagio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
Il nemico è battuto, ridotto a rovine per sempre.
È scomparso il ricordo delle città che hai distrutto.
He Ma il Signore siede in eterno,
stabilisce il suo trono per il giudizio:
governerà il mondo con giustizia,
giudicherà i popoli con rettitudine.
Vau Il Signore sarà un rifugio per l’oppresso,
un rifugio nei momenti di angoscia.
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché tu non abbandoni chi ti cerca, Signore.
Zain Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate le sue imprese tra i popoli,
perché egli chiede conto del sangue versato,
se ne ricorda, non dimentica il grido dei poveri.
Het Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi fai risalire dalle porte della morte,
perché io possa annunciare tutte le tue lodi;
alle porte della figlia di Sion
esulterò per la tua salvezza.
Tet Sono sprofondate le genti nella fossa che hanno scavato,
nella rete che hanno nascosto si è impigliato il loro piede.
Il Signore si è fatto conoscere, ha reso giustizia;
il malvagio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
tod Tornino i malvagi negli inferi,
tutte le genti che dimenticano Dio.
Caf Perché il misero non sarà mai dimenticato,
la speranza dei poveri non sarà mai delusa.
Sorgi, Signore, non prevalga l’uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
Riempile di spavento, Signore,
riconoscano le genti di essere mortali.
Commento
Questo salmo, che il breviario presenta come 9 A, forma un solo salmo con 9 B. La Bibbia ebraica lo spezza erroneamente in 9 e 10, creando un problema di numerazione, ma in realtà si ha un solo salmo. Noi seguiremo l’unità del salmo presentato dalla versione latina e spezzato in due dal breviario solo per ragioni di lunghezza.
L’orante presenta a Dio il suo proposito di lodarlo sempre. Ha il cuore pieno di gioia e non può immaginare una vita senza Dio.
I suoi nemici indietreggiano davanti all’azione di difesa di Dio; e questi erano nemici agguerriti, radicati in temibili fortezze.
Contro il Signore nessuno può resistere, e anzi egli sta erigendo il suo trono per quel giudizio dove le controversie delle nazioni saranno dipanate con condanna o premio.
Il Signore è invincibile e perciò è un riparo sicuro. Chi confida in lui ha la certezza di non restare deluso.
L’orante effonde il suo giubilo di fede a quanti abitano in Sion e li esorta ad annunciare Dio in mezzo ai popoli.
Erano afflitti, ma ora sono stati liberati dagli oppressori. Egli si è fatto loro difensore poiché i popoli nemici hanno versato il loro sangue.
L’orante passa a considerare se stesso, posto com’è nell’insieme degli eventi, e si propone di “annunciare tutte le lodi” del Signore, che lo ha liberato dalle soglie della morte.
I popoli hanno aggredito Sion, ma i loro disegni di superbia si sono rivolti contro di loro, poiché così il Signore ha voluto.
L’orante desidera che gli empi cessino di occupare la terra, creata da Dio per la pace, e che ritornino all’insignificanza sociale presentata come “inferi” da cui sono partiti.
L’orante chiede che l’uomo non prevalga mai e si trovi sempre di fronte all’azione di Dio, che governa il mondo con giustizia e che fa sì che la “speranza dei poveri non sarà mai delusa”.