Giovedì della VII settimana di Pasqua Gv.17,20-26
“Non prego solo per questi ma anche per quelli che crederanno in me”.
Sapere che durante l’ultima cena Gesu’ ha pregato anche per “quelli che crederanno in Lui”,
e quindi anche per me e per te,
mi commuove e scalda il mio cuore.
Sapere che gia’ allora,
in quel giorno solenne,
quando istituiva l’Eucarestia,
eravamo nella Sua mente e nel Suo Cuore,
riempie di gioia e gratitudine.
Pensare che forse mentre pronunciava questa Parole,
i Suoi occhi visualizzavano i nostri volti,
e nel Suo bel cuore,
si formavano i nostri nomi,
fa’ sentire amati.
Davvero c’e’ da benedire Dio,
per un amore tanto grande.
Tanto grande da fargli chiedere per noi il “dono dell’unita’” .
Non è la richiesta che avremmo fatto noi.
Se avessimo potuto scegliere noi
Avremmo chiesto i “super poteri” .
Per poter sconfiggere il male.
Per combattere le ingiustizie.
Per poter portare a tutti il Suo Nome.
Ma se Gesu’ ha chiesto per noi “l’unita’”,
e’ perché questo e’ l’unico superpotere di cui abbiamo bisogno.
Quando si parla di “unità”,
mi viene subito alla mente
una famiglia unita.
Un solo corpo,
un solo spirito.
un solo cuore,
Forse e’ così che Gesu’ ha immaginato la Sua Chiesa.
Come una famiglia unita.
La Sua famiglia.
Una famiglia dove poter condividere,
amare,
sorridere,
essere perdonati,
poter guarire,
essere consolati.
Un posto dove anche Dio possa dimorare,
e riposare.
Non e’ cosa da poco l’unita’.
E’ cosa difficile.
Ma bellissima.
L’unita’ implica grande amore.
E umilta’,
pazienza,
Temperanza,
perdono.
I credenti di ieri,
insieme a quelli di oggi,
e a quelli di domani.
Tutti abbracciati
nello Spirito Santo,
al nostro Dio.
Quando,
andando a Messa,
saranno elevati il Pane e il Vino,
ringraziamo,
pensando al grande amore con cui Lui ci ama e ci ha amati.
Pensiamo a quanto siamo costati.
Preghiamo per il dono dell’unita’.
Perché si realizzi presto.
Il diavolo non vuole che siamo uniti.
Ci vuole soli e divisi.
Così da poterci facilmente assalire.
Chiediamo il dono dell’unità
Perche’ il mondo veda questo “abbraccio”,
e creda.
Sia benedetto Dio, uno e Trino.
Santo giovedì
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 17,20-26
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».