Martedì della XV settimana del tempo ordinario
Ha la faccia seria,
i lineamenti tirati il Signore,
mentre dice:
“Guai a te”.
Ciò nonostante,
questo monito è come quello che un genitore rivolge al proprio figlio,
quando vuol evitare che possa incorrere in qualche grosso pericolo,
è come un saggio consiglio.
“Guai a voi”,
“Attenti”.
Perché attenti?
Perché corriamo il pericolo di non riconoscere più il passaggio di Dio nella vostra vita.
Di non rendeci conto di quanto,
ogni giorno,
ci abbia curato,
beneficato,
protetto.
amato.
Ma è anche un monito a visionare sempre la nostra fede.
Perché non ci accada di fare le cose per abitudine,
per devozione,
e non per amore.
Che non ci accada di diventare ingrati verso Dio,
di non riconoscerlo quando passa.
Di pensare di conoscerlo,
mentre,
in realtà,
lo abbiamo fatto diventare un estraneo.
“Attenti, dunque”.
Potremmo non riconoscerlo nel momento più importante della nostra esistenza,
quello in cui ci troveremo chiamati al Suo cospetto,
Ma ancor peggio sarebbe,
se fosse Lui che non riconosce noi,
la creatura che ha pensato,
amato fin da sempre,
perché le nostre scelte hanno trasformato i nostri lineamenti.
Riconoscere il Signore e il Suo passaggio nella nostra vita è conversione,
e anche maturità.
Restiamo accanto a Lui sempre.
Lodiamo per tanti Suoi benefici.
E ringraziamolo per tanto amore.
Sia benedetto Gesu’,
Dio della mia vita.
Dal vangelo Mt.11,20-24
20 Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: 21 «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. 22 Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. 23 E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! 24 Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!».