Giovedì della XV settimana del tempo ordinario
Gesù non viene con obblighi e divieti.
Viene recando una coppa colma di pace; non porta precetti nuovi, ma una promessa: il regno è iniziato ed è pace e gioia nello Spirito (Rom 14,17).
E attraverso il riposo e la pace del vostro cuore in migliaia attorno a voi saranno salvati, troveranno ristoro (A. Louf).
Ristoro dell’esistenza è un amore umile, un cuore in pace, senza violenza e senza presunzione.
Imparate dal mio cuore… Cristo si impara imparandone il cuore, il modo di amare.
L’amore infatti non è un maestro fra gli altri maestri, è ‘il’ maestro della vita.
Inizia il discepolato del cuore, per noi, sapienti e intelligenti, che corriamo il rischio di restare analfabeti del cuore: perché Dio non è un concetto, ma il cuore dolce della vita, e il Vangelo è la pienezza dell’umano.
Dal Vangelo Mt 11,28-30
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore.