Santi Anna e Gioacchino
“Il Regno dei Cieli è simile a… ”
Sono due gli esempi portati da Gesù per descrivere la stessa realtà,
anche se non è citata,
è l’acqua il comune denominatore di questa parabola.
Ognuno di noi decida che cosa è questa acqua.
«Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo.”
Tutti noi,
consapevoli o no,
siamo Suo campo.
Perché tutti gli appartieniamo,
e ogni cosa è Sua.
Quel semino e’ seminato nel campo che siamo noi.
Un regalo che Lui ci dona.
A noi irrigare con acqua pulita quel campo affinché il piccolo seme possa germinare.
Arrivare in fondo alla propria vita,
e trovare di avere in essa quell’albero grande,
capace di riparare dalla pioggia e dalla calura,
e di nutrire con i suoi frutti in tempo di carestia,
e’ ciò che l’avrà resa preziosa e utile.
E non solo per noi.
Perché la nostra vita non è solo per noi.
Ancora Gesù dice:
«Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti».
Tutti noi siamo farina.
Il lievito ce lo dona il Signore,
che e’ proprietario della farina.
Sta’ a noi aggiungere l’acqua che la farà lievitare e diventare pasta,
per produrre pane e focaccia da mangiare e far mangiare.
Arrivare in fondo alla vita e trovare che la nostra farina e’ diventata pasta buona sara’ cio’ che ti dice che la tua vita è stata ben spesa.
Abbiamo il “potenziale del Regno dei Cieli” dentro di noi.
A noi spetta il compito di farlo crescere.
In ogni caso,
quello del Regno dei Cieli è un cammino che conviene fare.
Per riempire di pienezza e significato i nostri giorni.
Non facciamo mancare l’acqua.
L’acqua dell’impegno.
L’acqua della preghiera.
L’Acqua viva dello Spirito
Il seme crescerà.
La farina lieviterà.
La nostra vita avrà avuto un senso.
E sarà stata una benedizione.
Sia benedetto Dio,
nostro Cielo.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 13,31-35
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Parola del Signore.