Sabato della XVIII settimana del tempo ordinario
“Signore, abbi pietà di mio figlio”.
È una storia di demoni questa,
ma soprattutto di figli,
e di amore verso di loro.
Quanto è importante la preghiera di un padre per i figli!!!
Quanto importante quella della madre!!!
Ma nei nostri tempi moderni,
chi lo fa’ più?
Una generazione incredula come la nostra,
non potrà aiutare i proprii figli a liberarsi dai tanti demoni che li tengono schiavi.
Perché non ha fede in Gesù.
E in molti si perdono.
Nelle droghe.
Nel sesso.
Nel divertimento elevato a valore.
Nella mondanità più sfrenata.
Con la complicità spesso,
proprio dei loro genitori.
Che arrivano talvolta a comportarsi in maniera più immatura dei loro stessi figli.
Per molti è importante che i propri figli siano belli,
palestrati,
che facciano sport.
Ma a cosa serve se essi non sono belli dentro?
Per molti è importante che siano sani.
Per molti è importante che abbiano bei vestiti.
Ma a cosa serve se hanno l’anima ricoperta di peccati?
Per molti è importante che abbiano studiato.
Ma a cosa serve se non conoscono niente di Gesù?
La lista potrebbe andare molto avanti.
E essere molto lunga.
Ognuno può aggiungere le proprie opinioni e riflessioni.
Ma il Vangelo oggi,
chiede proprio a noi genitori,
di svolgere bene il nostri ruolo di custodi,
e di pregare Gesù per loro.
Di implorarlo per quelle creature che Dio Padre ci ha affidato,
ma che non sono nostre.
Preghiamo particolarmente per i nostri figli.
Lo facciano fin da ora anche coloro che li portano in grembo.
Perché molti sono i pericoli da cui proteggere questi piccolini.
Preghiamo perché quelli già grandi siano protetti dal male e dal peccato,
che è la più grande tragedia dell’umanità.
E perché aiutino a liberarsi dal male anche i loro genitori,
e questa società,
dai tanti demoni che la stanno distruggendo.
Dal Vangelo Mt 17,14-20
In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile»