DIOCESI DI CALTANISSETTA

Salmo 99 (98) – Santo è il Signore Dio nostro

 

Il Signore regna: tremino i popoli.

Siede in trono sui cherubini: si scuota la terra.

Grande è il Signore in Sion,

eccelso sopra tutti i popoli.

Lodino il tuo nome grande e terribile.

Egli è santo!

Forza del re è amare il diritto.

Tu hai stabilito ciò che è retto;

diritto e giustizia hai operato in Giacobbe.

Esaltate il Signore, nostro Dio,

prostratevi allo sgabello dei suoi piedi.

Egli è santo!

Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti

Samuele tra quanti invocavano il suo nome:

invocavano il Signore ed egli rispondeva.

Parlava loro da una colonna di nubi:

custodivano i suoi insegnamenti

e il precetto che aveva loro dato.

Signore, nostro Dio, tu li esaudivi,

eri per loro un Dio che perdona,

pur castigando i loro peccati.

Esaltate il Signore, nostro Dio,

prostratevi davanti alla sua santa montagna,

perché santo è il Signore, nostro Dio!

Commento

Il salmo celebra la sovranità di Dio su tutte le genti. Egli “siede in trono sui cherubini”, dice il salmo, trasferendo in cielo l’icona dei due cherubini sopra l’arca. Sgabello del trono di Dio è il tempio (Cf. Is 6,1s).

Di fronte alla sovranità di Dio, che si esprime con grandezza in Sion, tutti i popoli devono sentire timore e la terra deve scuotersi, cioè riconoscere Dio.

Egli è “eccelso sopra tutti i popoli”, e tutti lo devono lodare: “Lodino il tuo nome grande e terribile. Egli è santo!”. Tutti i popoli sono inviati ad esaltarlo e a prostrarsi “allo sgabello dei suoi piedi”, cioè ad orientarsi verso il tempio, segno della sovranità di Dio su tutta la terra.

La storia di Israele è segnata dalla presenza di tre grandi sacerdoti: Mosè ed Aronne e Samuele. Mosè diede la legge e da lui prese l’avvio il sacerdozio di Aronne (Es 28,1s; 29,1s). Samuele fu pure lui sacerdote e da lui prese l’avvio la consacrazione dei re (1Sam 10,1; 16,13). Questi tre personaggi sono alle radici di Israele. Il salmista sottolinea l’intimità che essi avevano con Dio: “Invocavano il Signore ed egli rispondeva. Parlava loro da una colonna di nubi (Cf. Nm 12,4s): custodivano i suoi insegnamenti”.

La colonna di nubi era quella del deserto (Cf. Nm 9,15s), ma Samuele non ne è escluso perché la colonna di nubi si era tradotta nella presenza della gloria di Dio sull’arca, collocata in Silo (Cf 1Sam 3,3s).

Il salmista fa memoria della misericordia di Dio verso di loro, poiché anch’essi erano bisognosi di misericordia: “Signore, nostro Dio, tu li esaudivi, eri per loro un Dio che perdona, pur castigando i loro peccati” (Cf. Es 32,2s; Num 20,12s; 1Sam 8,1s).

Magnificat

L’anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio,

mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà

della sua serva. *

D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *

e santo é il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza

del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,*

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen