San Lorenzo
In ebraico “bar” è il “chicco di grano” ma è anche il “figlio”.
Non solo noi possiamo tradurre che il chicco di grano deve morire per portare molto frutto, ma anche che il Figlio deve morire per portare molto frutto.
Occhio: il centro della frase non è il morire, ma il “molto frutto”. Il centro è la fecondità, non il sacrificio.
A volte sembra di seminare tanto e con fatica, ma di raccogliere poco o nulla.
Abbiamo fretta, incapaci di attendere e guardare oltre, di cambiare il nostro sguardo sulla realtà.
Il seme va piantato, ma bisogna aspettare che muoia per portare frutto. E a volte questi germogli spuntano davanti agl’occhi nei luoghi e nei tempi più insospettabili…
Un chicco di grano è il “quasi niente”, come l’uomo.
Nessuno di noi ha cose importanti da dare, ma Dio riesce a prendere questo “quasi niente” e ne ricava molto frutto.
La bella notizia di oggi? Ogni uomo è un “quasi niente” che però contiene invisibili e impensate energie, un cuore pronto a spargere i suoi frutti.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 12,24-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Parola del Signore.