Sabato della XX settimana del tempo ordinario
“Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente”
…questo brano è come un grido di Dio.
Un grido di preoccupazione e monito,
rivolto a tutti coloro che sentono sinceramente,
nel loro cuore,
di amarlo.
“Ma voi non fate come loro”
Chi si avvicina alle cose sante,
alle cose di Dio,
deve farlo con spirito di servizio,
con il solo scopo di servire Dio e il prossimo,
che tanto ne ha bisogno.
Chi si avvicina alle cose di Dio deve farlo con spirito di gratuità
e non per proprio tornaconto,
guadagno personale.
desiderio di prestigio,
stima,
o qualunque altra cosa ancora.
Da qui il desiderio del Cuore di Gesù di discepoli onesti,
autentici,
credibili,
umili,
pieni di Spirito Santo,
animati da una religiosità vera,
con cui intendono servire Dio,
e non il proprio “Io”.
Fra essi forse anche tu ed io.
Il cui unico guadagno è quello di aiutare i fratelli ad incontrare Dio,
dopo averlo incontrato noi stessi per primi,
per rincontrarlo poi nuovamente in loro.
Chiediamo allora allo Spirito di farci divenire questo tipo di discepoli. Discepoli secondo il Cuore di Gesù.
Discepoli capaci “di lavare i piedi” ai fratelli.
Capaci di accettare di fare dei lavori,
che possono anche apparire umili davanti agli uomini,
perché non ti pongono in evidenza,
ma con la consapevolezza però,
che essi sono in realtà grandi nel pensiero di Dio.
Nessuno si senta superiore ai fratelli.
Nessuno si ingelosisca dei doni degli altri.
Nessuno si senta,
Maestro,
guida,
rabbi’.
Siamo tutti discepoli dell’unico vero Maestro che è Gesù.
La santità si trova sempre dove abita l’umiltà.
“Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato»
Sia benedetto Dio,
Signore dei Signori
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 23,1-12
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».