Lunedì della XXV settimana del tempo ordinario
Luce Manifesta
Nonostante il buon proposito di ascoltare la parola di Dio e metterla in pratica, a volte le nostre orecchie sono come uno scolapasta. Quello che sentiamo ci passa attraverso. Da un lato abbiamo il desiderio di scoprire il nostro cammino di pienezza e felicità e attendiamo dal cielo dei segni evidenti, ma senza fare troppo attenzione a quello che siamo e abbiamo già, né a quello che ascoltiamo, le emozioni che proviamo nella vita quotidiana. Dio, se ci sei batti un colpo!
In realtà i segni li riceviamo, ma le orecchie aperte con la paura di metterci in ascolto davvero, sono come una luce coperta da un vaso: non apre la strada. A volte siamo intimoriti dallo scoprire il nostro desiderio profondo, la nostra vera identità che è bellezza misteriosa nelle mani del Creatore. Quando non ascoltiamo davvero, sprechiamo; quando non riflettiamo la luce della Buona Novella ricevuta, perdiamo tempo e sprechiamo energie senza costruire davvero la felicità che desideriamo. Ascoltare senza intendere è sprecare.
Perché in fondo queste paure? Come sarebbe bello se la luce che il Padre ci dona potesse illuminare il mondo! E quanta libertà guadagneremmo! Signore, donaci orecchie per sentire davvero la voce del nostro cuore che fa unisono con la tua, donaci di accogliere la tua parola senza sprecarla e poter essere così luce manifesta.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 8,16-18
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».