Venerdì della XVIII settimana del tempo ordinario
Lc.12,1-7
“Non c’è nulla che non sara’ svelato,
né di segreto che non sarà conosciuto”.
Ha il sapore dell’onestà e della verità,
questo brano del Vangelo.
Che ci aiuta a scavare in profondità in noi stessi.
Perché talvolta siamo bravi a raccontarci le bugie,
a modificare la verità,
proprio anche riguardo noi stessi.
Abbiamo paura di vederci così come siamo realmente.
Fatichiamo ad ammettere che non siamo poi così buoni.
Dio
Conosce le nostre difficoltà.
E conosce il nostro peccato.
Non c’è verità che possiamo tenergli nascosta.
E questa cosa ci fa’ paura.
Ma e’ un atteggiamento sbagliato.
Temiamo l’Unico che non dobbiamo temere.
Non è Dio che dobbiamo temere.
Dio è dalla nostra parte.
Sempre.
Meraviglioso quindi Il modo di fare rassicurante di Gesù.
Ci invita a non avere paura.
Non di Dio.
Solo di colui che cerca di farci perdere l’anima,
dobbiamo averne.
Pare che nella Bibbia,
“Non temere, non avere paura”,
e’ scritto 365 volte.
Una per ogni giorno.
Abbiamo molto bisogno di essere rassicurati.
Perché noi di “paure” ne abbiamo tante.
Ma fra esse,
non ci deve essere la paura di Dio.
Verso cui dobbiamo nutrire un santo timore.
Che e’ paura di offenderlo,
che è amore.
Che ci assicura e ci rassicura:
se per Dio sono importanti i passeri,
tanto di più noi!!
Colui che conta le piume ai passeri,
e disegna le ali Delle farfalle,
ci carezza mettendo le Sue sante mani nei capelli del nostro capo,
e li conta a uno a uno.
Non preoccupiamoci di andare da Lui,
quindi,
così come siamo.
Facciamolo con onestà.
Se anche il peccato ci ha sporcato,
la Sua grazia ci pulira’
Abbiamo in noi la capacità del bello,
del capolavoro.
Non dobbiamo averne paura.
Siamo un passerotto nelle Sue mani.
Non dobbiamo volare via.
Sia benedetto Gesu’,
bellezza di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 12,1-7
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».