Lunedì della XXX settimana del tempo ordinario
“Donna sei liberata dalla tua malattia”
La storia che ci racconta, oggi il Vangelo,
è una storia di grande e semplice fedeltà.
Una donna , nonostante non potesse stare dritta,
era in Sinagoga.
La’ dove si va’ a pregare Dio.
Invece di essere in collera con Lui,
per una vita “sprecata” a inseguire il dolore,
era lì per pregarLo,
servirLo,
onorarLo.
Com’è possibile questo?
È una cosa che sfugge ai più questa,
soprattutto nella nostra epoca,
così ribelle e ingrata.
È una cosa che la maggiorparte delle persone oggi,
ormai senza fede e speranza ,
non capisce.
Non si capisce che in questa storia di sofferenza e difficoltà,
Dio è stato per questa donna,
ricurva e storta,
il suo fedele “bastone”,
ciò che la teneva dritta.
Lei gli era grata per questo.
Oggi il Suo “bastone”,
il suo “sostegno”,
Il Suo Dio,
viene a fargli “Grazia”.
È lì per lei.
Che gli altri uomini ancora,
volevano “curva”.
Perché è sabato.
Non è lecito guarire di sabato.
Che bestemmia!!!!
Misteriose sono le “vie di Dio”.
Non sappiamo dire perché questa donna ha dovuto aspettare 18 anni prima di essere guarita.
E neanche il perché della sofferenza di tanta gente,
che talvolta dura tutta la vita.
Ma sappiamo che talvolta Dio passa nelle nostre situazioni,
quando meno ce lo aspettiamo,
spesso quando non ci speriamo più.
E che talvolta Dio può dire “basta”,
a tanto dolore.
O che,
rimesso il dolore nelle Sue mani,
può trasformarlo in gioia.
Eccola oggi,
presentarsi dritta davanti a noi,
questa sorella.
Per dirci:
“Non importa da quanti anni soffri.
Non importa che cosa sia che ti fa’ essere infermo,
ricurvo su te stesso.
Non importa se ti senti solo e abbandonato a te stesso.
Dio ti conosce.
Conosce cio’ che ti fa’ soffrire.
Tu continua ad aver fede in Lui.
Ritrova il tuo cammino.
Ritrova la tua “sinagoga”.
Lui può trasformare le tue tenebre in luce.
Lui può rialzarti dalle tue cadute.
Ti può guarire anche in tempo di sabato.
E trasformare il tuo lamento in Danza.
Fidati.
Abbi fede.
Dio lo può fare.
E lo fara’.
Per te”.
Sia lodato Gesù,
nostra fede.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 13,10-17
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.