Sabato della XXXI settimana del tempo ordinario
È una grande virtù,
la fedeltà,
ed è anche un grande dono.
Dono che facciamo a noi stessi
e agli altri.
Da donare a chi ne vale la pena.
Se guardiamo alle nostre vicende umane,
se riportiamo indietro la memoria, scopriamo che all’interno della nostra vita esiste anche una storia di “infedelta’” .
Quante persone,
per cui avremmo messo la mano sul fuoco,
alla fine si e’ rivelata “poca cosa”,
ci hanno delusi,
e noi ci siamo sentiti traditi e feriti.
Abbiamo donato il cuore alle creature e alle loro opere.
Ma esso va’ donato solo al Creatore.
Lui solo e’ in grado di non deludere le nostre aspettative,
ed e’ fedele non solo nel molto,
ma anche nel poco.
E chissa’ quante volte,
noi siamo stati così per gli altri.
Quanto meno lo siamo stati con Dio.
Quante promesse fatte,
non sono state poi da noi mantenute.
Quanto ci siamo approfittati,
e ancora,
ci approfittiamo,
del Suo Amore.
Ma anche la “fedeltà” è un cammino.
Che comincia dalle piccole cose.
E’ come un semino piccolo,
che può diventare grande albero.
E portare frutti meravigliosi.
Ecco,
da oggi per noi,
sia così.
Se già non è iniziata,
da oggi,
per noi,
inizino solo storie che ci vedono
“fedeli”
Ci deludano e ci tradiscano gli altri.
Ma per noi non sia così.
Che non si parli di noi come di coloro che prima hanno messo “mano all’aratro”,
e poi si sono voltati indietro,
cambiando idea.
Non si parli di noi come di “persone volubili” ,
come di “foglie al vento”.
Dio cerca amici fedeli.
Fedeli come Egli è fedele.
Perche’ il Suo Amore e’ autentico, sincero,
e non si stanca.
Non passa col tempo.
Non invecchia.
Non diventa fuori moda.
Anche per noi sia così.
Volgiamo il nostro cuore a Lui.
Impareremo ad amare senza aver bisogno di contraccambio.
Impareremo la “fedelta’” autentica.
Non attaccheremo il cuore alla ricchezza disonesta,
perché avremo trovato quella vera.
Dal Vangelo secondo Luca 16,9-15
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».