Feria propria del 5 gennaio
“Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”.
È ancora lo sguardo di Gesù a essere il protagonista del Vangelo.
Quello sguardo che ti osserva mentre tu sei sotto il tuo personale “albero di fichi”.
Non per spiarti.
Ma per prendersi cura di te.
Che hai bisogno di Lui,
più di quanto tu stesso immagini.
Dio ci vede,
nella nostra interezza,
proprio mentre siamo lì,
sotto “l’albero di fichi”,
che è la nostra vita
Ci vede occupati nello svolgere la nostra quotidianità,
nei nostri lavori,
nei nostri affanni,
nelle nostre gioie
nei nostri dolori
e preoccupazioni.
Di tutto questo,
Lui,
vuole esserne parte.
Lui ci conosce molto bene
Non basta certo una “foglia di fico”,
come credevano Adamo ed Eva,
per potergli nascondere la nudità della nostra anima,
la nudità di noi stessi.
In questo brano del Vangelo Natanaele è
così umano,
nel suo esprimersi,
che non si può non amarlo,
e non identificarsi in lui.
Le sue frasi raccontano quello che è il cammino di fede di molti di noi,
esprimendo lo stesso scetticismo iniziale col quale generalmente si risponde a chi porta l’annuncio
La seconda frase:
“Come mi conosci”,
indica invece lo stupore che in molti abbiamo provato nel sentirci “figli”,
e “figli amati”.
Nel renderci conto che quel Dio che ci era estraneo,
in realtà ci è sempre stato vicino.
Non ci ha mai abbandonato.
La terza frase:
«Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!»
è il momento bello in cui ci arrendiamo al Suo Amore,
e lo riconosciamo e accettiamo come Signore della nostra vita.
Ma anche le altre frasi sono un meraviglioso cammino:
“Vieni e vedi” detto da Filippo,
ci ricorda che Gesù non deve convincere nessuno.
Ci ricorda la libertà e gratuita’ del cammino che ci è offerto.
Siami noi che dobbiamo decidere se il nostro “albero di fichi” ci basta o se vogliamo di più,
perché sentiamo che c’è molto di più.
E la frase finale di Gesù :
“Vedrai cose maggiori di queste!”
ricorda che c’è una promessa da parte di Dio,
verso chi si decide per Lui.
Che sembra dire
“Non resterai deluso”.
Sembra incredibile tutto questo
In attesa allora di vedere “gli angeli di Dio che salgono e scendono” non solo sul Figlio dell’uomo,
ma anche sulla nostra vita,
Preghiamo.
Perché non solo noi,
ma sempre più persone riescano a togliere “le foglie di fico” dai loro occhi.
E riescano così a vedere che oltre la “propria pianta”,
c’è un Dio che vuole raggiungerli.
Per far produrre,
non solo foglie,
ma anche dolci frutti di vita eterna.
Santa giornata
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 1,43-51
In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».