DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Gv.2,1-12 – “Non hanno più vino”

II Domenica del tempo Ordinario

“Non hanno più vino”
L’aria che si respira in questo brano è quella fresca e pulita di una gioia sobria,
autentica, vera.
Sembra di sentire il suono della musica.
Le risate oneste,
e non sguaiate,
degli invitati.
A questa gioia anche Gesù e Maria,
insieme agli apostoli partecipano.
Giovanni poi,
ci dice
“Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù”.
quale grande dignità Dio dona a questa unione!
Il Matrimonio elevato a sacramento!
Gesù poi, come è noto, trasforma l’acqua in vino
Non permette che la festa termini in malo modo.
Non permette che la gioia venga meno.
Giovanni per primo forse , è rimasto  stupito di quanto accaduto
Non era possibile non raccontarlo a chi non c’era,
non tramandarlo alle generazioni future.

Oggi è difficile che ai nostri banchetti nuziali arrivi a mancare il vino.
Che generalmente scorre a fiumi.
Insieme a un mare di confetti,
a un oceano di cibo,
e di molto altro ancora.
Ciò che accade nella storia del Vangelo invece,
oggigiorno accade spesso dopo che è “finita la festa”.
Finisce il vino.
Il vino “della gioia”.
Il vino del “provo gioia nell’essere famiglia con te”.
Il vino del “ti sceglierei ancora un milione di volte”.
Resta l’acqua.
Ma spesso finisce pure quella.
E pure le giare finiscono per andare in mille pezzi.

Ma spesso nei matrimoni odierni,
Gesù e Maria non sono invitati
Il Vangelo di oggi però non parla solo di “matrimoni” ma di ogni situazione dell’esistenza.
Può riguardare una vocazione,
un rapporto di amicizia,
il proprio cammino di fede,
il nostro cammino di vita,
così piena di affanni e di stanchezze.

Consegniamo allora oggi,
nelle mani di Maria le nostre “giare”,
colme delle acque delle nostre preoccupazioni,
sofferenze e tristezze.
Chiediamo a Lei di intercedere per noi presso Gesù per qualunque cosa.
Che chieda Lei per noi a Gesù di trasformare queste nostre acque,
spesso stagnanti,
spesso agitate,
in vino buono.

Perché mentre,
Il mondo oggi propone come soluzione lo smantellamento di tutto,
Il Vangelo invece come soluzione propone
“Gesù e Maria”.
Invitiamo Gesù e Maria a vivere con noi sempre.
L’uomo e la donna saggi,
fanno così.
“Cadde la pioggia,
strariparono i fiumi,
soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa,
ed essa non cadde,
perché era fondata sopra la roccia” (Mt. 7)

Infine un ultimo pensiero :
fosse anche finito il vino,
terminata l’acqua,
frantumate le giare……..
ancora non è detta l’ultima parola.
Con l’aiuto di Gesù e Maria,
Le giare si possono ricostruire,
l’acqua dello Spirito ancora le può riempire,
il vino della gioia ancora può tornare,
e ancora noi lo potremo assaporare.
Perché Gesù e Maria sono così.
Il loro aiuto non mancherà mai.
Con loro sempre può nascere una cosa bella,
anche da un fatto brutto.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 2,1-11

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.