Conversione di San Paolo, Apostolo
“Andate in tutto il mondo”
È una frase che sembra un perfetto slogan per un’ agenzia di viaggio questa di Gesù.
In realtà questa frase indica quella che è la nostra missione.
Quella che Gesù ha affidato a ciascuno di noi.
A tutti coloro che credono in Lui.
Compresi me e te.
Naturalmente,
non si tratta di prendere lo zaino,
la bussola,
la borraccia, ,
e partire.
Non per tutti,
almeno.
Per alcuni sì.
La predicazione deve avvenire anche in posti davvero impervi,
difficili e ostili,
come “casa nostra”.
In “tutto il mondo” cioè,
dove siamo chiamati a vivere.
E’ proprio qui,
in questa “terra” che noi chiamiamo,
“famiglia nostra”
“amici nostri”
“Nostra comunità”,
“Nostro quartiere”,
“Nostra citta’”.
che siamo chiamati ad operare.
Operare in tutte queste realtà è spesso molto meno romantico e tranquillo che operare in Africa.
Perché si sa’:
“Nessuno è profeta nella sua patria”.
E’ una missione difficile questa,
ma importante.
Avremo tutti contro,
spesso.
Talvolta anche i nostri cari.
E dovremo combattere anche con i nostri limiti.
Però che soddisfazione quando qualcuno dei nostri cari,
magari anche per un poco di merito nostro,
accoglie Gesù nella sua vita!!!
Sembra quasi che a tutti Gesù consegni i “superpoteri”.
Esistono persone eccezionali,
umilissime e piene di Spirito Santo,
che in nome di Gesù,
anche ora,
compiono queste cose meravigliose.
Ma per noi,
piccoli e poveri peccatori,
I “segni” che ci accompagnano,
e che accompagneranno sempre,
le nostre azioni,
sono tutt’altri.
Saremo noi stessi “quei segni”.
Segni poveri e semplici,
ma talvolta,
non meno efficaci di quelli eclatanti,
a Gesù questi segni “piccoli” piacciono tanto.
Saranno le nostre carezze,
spesso fatte con mani rugose e stanche,
“Le mani imposte che guariranno i malati”.
Il nostro invito ad amare,
spesso espresso in maniera silenziosa,
sarà la “lingua nuova” che parleremo.
Saremo rimedio al “veleno” del male,
lenendo gli effetti delle “cattiverie umane”,
con la nostra amicizia.
Saremo “consolazione” con la nostra presenza.
Saremo “antidoto”
se riusciremo a convincere qualcuno a rinunciare al male,
ad abbandonare l’ateismo
e la mentalità del mondo,
che tanti danni hanno fatto e fanno. .
Il Signore ci manda come “Segni” della Sua presenza.
Non come “superuomini”
o “superdonne”.
Non come “super cristiani”.
Ma come “persone normali”
fra “persone normali” .
Che però hanno una “speranza”,
e una “certezza”,
che si portano dentro,
ovunque vanno.
Questa e’ :
“Gesù Signore”.
Preghiamo di poter essere tali “segni”.
“Segni” semplici,
ma veri.
“Semplici” e “veri”,
così come lo e’ l’Amore che ci portiamo dentro.
Poi,
nulla impedisce,
se Gesù vuole,
che anche noi,
possiamo operare alcuni dei grandi miracoli indicati da questo Vangelo.
Santa giornata !
Dal Vangelo secondo Marco Mc 16,15-18
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno»