DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Mc 4,21-25 – “Può una lampada accesa restare nascosta?”

Giovedì della III settimana del tempo Ordinario

“Può una lampada accesa restare nascosta?”
…ci può essere solo una risposta:
“No.
Non può.”
La sua luce troverebbe comunque il modo,
anche attraverso le fessure,
per uscire e rendersi manifesta.
Ma questa domanda,
di rimando,
ne pone altre.
“Può un grande amore rimanere nascosto?”
No.
Non può.
Anch’esso passerebbe attraverso le “fessure” dell’anima,
per rendersi manifesto.
Provare a nasconderlo farebbe scoppiare il cuore.
Così è per chi nella propria vita ha scoperto,
o ri-scoperto,
il dono della fede.
Che è luce.
È calore.
È amore.
È bellezza.
È vita.
È gioia.
Non si può nascondere.
Non si può occultare.
Perché rende lampada accesa il tuo cuore
È davvero bello essere chiamati a essere” lampada” .
È una sublime vocazione.
Essere “accesi” è,
a dir poco,
meraviglioso.
Ma la luce della “lampada” sempre deve essere alimentata.
Altrimenti affievolisce,
e poi finisce.
Di quella luce,
che illuminava mente,
e accendeva il cuore,
resterebbe solo il fumo.
Peccato grande invece,
per la “lampada”,
è arrivare a spegnersi perché non si nutre più di Colui che la accende, perché ha paura della “luce” nella sua vita.
Peccato grande,
per lei,
è arrivare a non provare più amore,
per paura di soffrire.
Diventare polverosa e brutta perché si ha paura di ammettere il proprio peccato e le proprie infedeltà.
C’è bisogno di “lampade accese” nelle nostre case.
Lampade che sappiano irradiare luce
anche quando il sole tramonta e le tenebre sembrano pervadere ogni cosa.
Spesso la lampada è ignorata nella sua casa.
Quando c’è il sole e tutto sembra andare bene,
neppure gli si rivolge uno sguardo.
E forse si può pensare che se ne può anche fare a meno.
Ma quando arrivano i momenti della “notte profonda”,
o del “black out” del cuore,
allora è a quella lampada che si fa’ riferimento.
È a lei che chiediamo la carità di un raggio di luce.
È a lei che chiediamo un poco di calore.
Di nuovo lei non si ricorderà delle trascuratezze rivevute,
delle offese subite.
Con infinita generosità,
e grande amore,
ancora illuminerà tutto.
Darà tutta sé stessa finché sarà necessario,
senza risparmio alcuno.
Perché le “lampade vere” sono così.
Generose oltre ogni dire.
Disperdera’ le tenebre.
Indicherà la strada.
Non si ricorderà delle trascuratezze rivevute.
Poi,
una volta finito tutto,
nuovamente sarà riposta sullo scaffale.
Non disperatevi,
“lampade care”,
se vi capita di essere trattate così.
Quello che date vi sarà riconosciuto.
Se non lo faranno gli uomini,
lo farà Dio.
“vi sarà dato di più.
Perché a chi ha,
sarà dato;
ma a chi non ha,
sarà tolto anche quello che ha”.
E voi avete tanto dato
Un abbraccio “lampade care”.
Oggi siete “lampade”.
Domani sarete stelle.
Il cielo non saprebbe come fare,
senza di voi.

Dal Vangelo secondo Marco Mc 4,21-25

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: “Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!”.
Diceva loro: “Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perchè a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.