Martedì della V settimana del Tempo Ordinario
Ancora una volta scribi e farisei si scagliano contro Gesù rimproverandogli l’impurità rituale dei suoi discepoli. “Perché non si comportano secondo la tradizione degli antichi?” – rintuzzano a mo’ di sfida, riferendosi alle minuziose prescrizioni della Legge ampliate da tradizioni orali che lungo i secoli erano proliferate a tal punto da produrre una serie interminabile di codicilli, finendo così per occultare l’essenziale.
Gesù risponde con indignata chiarezza e smaschera la loro ipocrisia fattasi abile malizia nell’eludere il comandamento di Dio, facendo leva sull’osservanza esteriore della tradizione.
C’è una religiosità delle labbra – puntualizza Gesù – e una religiosità del cuore.
La prima è di facciata, fatta di parole, intrisa di doppiezza, che fa di te un sepolcro imbiancato, bello fuori e marcio dentro.
La seconda invece è pura manifestazione d’amore e sgorga da un cuore semplice che accoglie la Parola di Dio e la mette in pratica. Chi la vive non dice con ostentazione: “Signore, Signore…” rimanendo però serrato nel proprio egoismo, ma cerca e compie sempre in tutto la volontà di Dio.
Cosa ci preserva dal pericolo di cadere in questa ipocrisia? Dicono i Padri: “l’essere abitati dal desiderio di assomigliare al Signore”, cioè “l’essere discepoli di Cristo e il ricevere forma da ciò che in Lui vediamo o da Lui ascoltiamo” (San Basilio).
In una parola, la familiarità con il Vangelo e il primato della carità.
Dal Vangelo secondo Marco Mt 7,1-13
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti ,quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».