VI domenica del tempo Ordinario
“Beati”
È un regalo questa Parola!
E’ un antidepressivo potente !
Che ci carezza,
e ci dice una cosa bella,
che mai ci aspetteremmo:
“Beati”.
“E come può essere questo?”
“Stiamo faticosamente uscendo da una pandemia,
c’è la crisi economica,
nuvole di guerra all’orizzonte,
Il male avanza nella società,
la chiesa langue,
siamo pieni di problemi
e Tu ci dici :
Beati”
E’ una cosa che stupisce.
Perché quello che stiamo vivendo non ci fa’ sentire così.
Eppure,
noi siamo “beati”.
Perché la nostra beatitudine nasce da Gesù.
Beati perché iniziamo la nostra giornata segnandoci col ” Segno della croce”.
Siamo beati perché sentiamo il bisogno di affidare noi stessi,
e gli altri,
a Dio attraverso la preghiera.
Siamo beati perché sentiamo il bisogno di santificare la festa,
di udire la Sua Parola,
di nutrirci col Suo corpo e il Suo Sangue.
Siamo beati perché non ci sentiamo arrivati,
non ci sentiamo perfetti,
e pur soffrendo,
proviamo ad andare oltre i nostri difetti e i nostri limiti.
Beati nonostante le nostre inadeguatezze,
depressioni e fallimenti.
Beati nonostante le nostre difficoltà.
Beati perché riconosciamo di aver bisogno di Dio in ogni cosa,
ci affidiamo a Lui
Siamo beati anche se non ci sentiamo tali.
Perché abbiamo Te Signore Gesù.
E se abbiamo Te,
possiamo sia vivere che morire.
Il male non ci scalfira’.
Il male ci può anche molto “provare” ,
e lo fa’.
Ma non avrà l’ultima parola.
Perché Dio si occupa dei Suoi figli,
che in Lui confidano e sperano.
Per questo siamo Beati.
Oggi Gesù ce lo ricorda.
Benedetto il Signore sempre,
fonte di ogni beatitudine.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 6,17.20-26
In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone.
Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.
Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.
Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.