Lunedì della VII settimana del tempo Ordinario
“Tutto è possibile a chi crede”
Già in altri momenti,
il Vangelo ci racconta come,
in alcuni luoghi,
Gesù non poté compiere molti prodigi a causa della scarsità della fede di chi aveva di fronte.
In altri ancora,
Gesù dice che basterebbe aver fede grande quanto un granellino di senape per far spostare le montagne:
la fede in Dio è il nostro super potere!
E lo dobbiamo imparare a usare.
“Fede” significa “fiducia”.
“Fiducia” che in questo caso significa
“Fiat”.
Cioè saper riuscire ad accettare le decisioni di Dio,
anche quando non veniamo esauditi nelle nostre richieste.
Perché le preghiere non sono “formule magiche” .
“Fede” è capire che Dio vede meglio e più lontano di noi.
Quello che ora non capiamo,
domani sarà chiaro.
La “fede” e’ la nostra capacità maggiore.
Con essa possiamo liberare il potere di Dio e permettergli di occuparsi di noi,
anche nelle cose più concrete.
È esperienza di tutti,
averlo visto agire nella nostra vita,
quando gli abbiamo affidato con fede le nostre cose.
Molti di noi la fede l’hanno scoperta e esercitata nella disperazione.
Altri nella depressione,
o nelle malattie.
Talvolta con risultati stupefacenti.
A volte le soluzioni non sono arrivate.
O sono arrivate nel modo che non ci saremmo aspettati.
Ma Dio ha il suo stile.
che è migliore del nostro.
Oggi a questo “povero padre” Gesù chiede di aver fede.
E la risposta di quest’ uomo è quella che deve essere la nostra preghiera:
“Credo, aiuta la mia incredulita’”.
Questo è il punto:
“Ma io ho fede?”.
Ce l’ho sempre oppure ho bisogno di arrivare a situazioni estreme per riuscire a tirarla fuori?
Generalmente la nostra preghiera sgorga spontanea dal cuore e poi dalle labbra.
E arriva subito a destinazione.
C’è tanta fede nella preghiera di quest’uomo.
C’è tanta fede nella preghiera di chi chiede sinceramente di essere aiutato a credere al di la’ delle proprie capacità
Facciamo quindi nostra la preghiera di questo padre.
Rimettiamo a Dio,
nelle sue mani,
con fiducia
le nostre situazioni complicate.
E chiediamogli di aiutarci nella nostra incredulità.
Perché abbiamo poca fede.
Abbiamo bisogno di Lui anche per credere.
Preghiamo e speriamo.
Gli effetti della preghiera
fatta con fede,
non mancheranno di farsi vedere.
Forse non come li immaginiamo noi.
Ma tutto puo’ cambiare.
Compreso noi.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 9,14-29
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».