II Domenica di Quaresima
La trasfigurazione ci parla di bellezza.
Dio si è mostrato in tutta la sua seducente bellezza, perché è nell’intimità che Dio svela il suo volto e Gesù porta Pietro e gli altri a fare un’esperienza “bella”.
Tutto ciò che è bello, parla di Dio.
Abbiamo bisogno di recuperare il senso del “bello” nella nostra vita.
La bellezza ci spinge verso Dio.
Le persone guardandoci dovrebbero capire che è bello credere.
Ci si avvicina alla fede perché attratti dalla bellezza di Cristo.
Se ti sei mai innamorato puoi sperare di capire il vangelo e questo brano.
Gesù è stato un fuoco che bruciava, un uomo passionale.
Dobbiamo ripartire dalla bellezza, dalla bellezza di Dio.
Forse abbiamo smarrito la bellezza nel raccontare la fede.
Abbiamo ridotto il cristianesimo a un’esperienza triste.
Il vangelo, al contrario, ci dice che credere può essere splendido.
I tre apostoli e noi, non siamo ciò che pensiamo di essere, abbiamo bisogno di guardare con uno sguardo diverso la realtà.
Siamo molto di più; la nostra vera natura è ben altra, il problema è che non lo sappiamo.
La trasfigurazione è lo specchio nel quale è riflesso ciò che potremmo essere se accogliessimo la Parola che c’è donata.
Siamo fatti per volare alto eppure ci accontentiamo di raspare.
L’unica domanda da porsi è questa:
Gesù è risorto,
dove possiamo incontrarlo?
Nel nostro vivere adesso, nella nostra situazione, insomma nella nostra Galilea lo vedremo.
A noi il compito di guardarci intorno e scoprire la bellezza di Dio.
La bella notizia di questa Domenica?
La trasfigurazione ci mostra di che stoffa siamo fatti:
a immagine di Dio.
Siamo impastati di cielo, siamo fatti per il Paradiso.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,28b-36
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.