Giovedì della III settimana di Quaresima
Ancora una volta il Vangelo ci mostra Gesù che lotta contro il male,
contro il principe del male che teneva schiavo un uomo rendendolo muto, incapace di comunicare con gli altri.
Gesù libera quest’uomo dalla sua schiavitù.
E tutti, appena sentono parlare quest’uomo, si meravigliano.
Lo spirito del male non si arrende e, se possibile, rafforza la sua resistenza e la sua opposizione a Gesù e al Vangelo.
È una storia di opposizione e di lotta che continua ancora oggi.
L’incomunicabilità è davvero frequente: è difficile comunicare tra persone, tra etnie, tra popoli, tra nazioni. E l’incomunicabilità crea tensioni e conflitti, talora drammatici. Il principe del male opera perché la divisione e l’inimicizia si allarghino.
I discepoli, anche oggi, sono invitati a essere attenti e vigilanti, a non abbassare la guardia, perché siano sconfitti dagli spiriti del male e della divisione. E soprattutto debbono sapere che Gesù è davvero il più forte che può custodire la casa di cui parla il Vangelo.
Questa casa è il cuore di ciascuno, è la comunità cristiana, è il mondo.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 11,14-23
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».