DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Gv 6,52-59

Venerdì della III settimana di Pasqua

Che cosa ci dà vita?
Che cosa la nutre, la alimenta, la fonda e la infonde?
questa domanda,
come una vibrazione di fondo che ci spinge a tante scelte,
piccole e grandi,
è presente nella nostra vita.
Siamo oggi di fronte alla conclusione del discorso di Gesù sul Pane,
dopo il gesto della condivisione dei pani sulle rive del lago di Galilea.
Si tratta della sezione “eucaristica” del Vangelo di Giovanni,
che negli altri evangelisti è invece contenuta nella cornice dell’ultima cena.
E Gesù, incompreso,
dice di sé stesso di essere Pane,
Vita,
Inviato del Padre.
E che cosa ci ricorda il Signore?
Che noi diventiamo ciò di cui ci nutriamo.
Ciò che alimenta mente,
cuore,
sensi,
affetti
diventa la nostra casa, il luogo nel quale rimaniamo.
Diventa anche legame e relazioni.
L’Eucarestia è vita,
perché è casa.
Alcuni chiamano così il luogo in cui si rimane.
È appartenenza, perché è il tempo trascorso con qualcuno che dà forma a quel che siamo.
Qui Gesù non parla di magie o poteri speciali,
ma dell’umanissima esperienza di divenire simili a ciò che per noi è importante,
simili a ciò a cui noi diamo valore e significato.
Simili a ciò cui noi scegliamo di voler bene.
Perché in fondo non si tratta di avere una vita oppure no,
ma di quale vita avere.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,52-59

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».

Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.