Santi Carlo Lwanga e Compagni, martiri
È apparso per salvare Pietro dal suo sconforto.
Pietro che ancora non si è perdonato di averlo rinnegato. Pietro che non si è lasciato contagiare dallo splendore della resurrezione.
E parla d’amore,
il Signore,
perché sa che l’amore del cuore di Pietro è immenso.
Lo incalza con garbo, gli chiede di osare,
di aprirsi.
Ma Pietro non riesce: bruciano troppo le ferite,
come potrebbe ancora fare altisonanti proclami d’amore?
Gli vuole bene, è certo.
Ma non osa dire di più.
È Gesù, allora, che abbassa il tiro.
Va bene così, Pietro. Amami come riesci.
E Pietro si scioglie:
tu sai.
Tu sai, Maestro, quanto ti amo.
Tu sai,
mi conosci più di quanto io stesso conosca me stesso. Tu sai quanto sono capace di slanci ma anche di rallentamenti e di grandi fatiche.
Tu sai.
Quello che posso fare è lasciarmi amare, mettermi oggi alla scuola della tua Parola per imparare ad amare con l’amore che ho sperimentato e vissuto.
Tu sai tutto,
sai che ti amo.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 21,15-19
In quel tempo, quando [si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».