Venerdì della XIV settimana del tempo Ordinario
Siamo chiamati a parlare della luce, a diventare cristofori, portatori di Cristo, testimoni dell’amore che abbiamo conosciuto e condiviso, annunciatori, a volte anche con le parole, dell’autentico volto di Dio. Dio c’è ed è bellissimo, questo abbiamo scoperto. Siamo amati a prescindere. E il Signore, tenero, ci manda ad annunciare ad ogni uomo quanto abbiamo scoperto. Solo che, spesso, il mondo attorno a noi è ostile o indifferente. Non gli importa, davvero, di Dio, dell’amore, del suo progetto. Gesù ne tiene conto, è morto per il rifiuto di chi non voleva avere a che fare con lui. Partiamo per la giungla, in un ambiente ostile (a volte anche nelle nostre parrocchie!), in un mondo che né ama né sopporta la logica del Vangelo. perciò ci chiede di essere semplici come le colombe, di non lasciarci intossicare dalla logica del mondo. E di essere prudenti come i serpenti, non utili beoti, innocui e trascurabili. Un difficile equilibrio che solo lo Spirito ci può donare…
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 10,16-23
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».