Lunedì della XVI settimana del tempo ordinario
“Un segno”
La nostra e’ una generazione malvagia.
E pure dura di cuore.
Una generazione immatura,
Una generazione infelice.
Una generazione che cerca segni ovunque.
Come i gatti che cercano il cibo nei rifiuti.
Una generazione che cerca felicita’ ovunque.
Soprattutto dove non la trovera’ mai.
Ma il Cielo non si è stancato di noi.
Ogni giorno cala dal Cielo la Parola,
e si innesta in qualche cuore.
Produce germogli di conversione.
Ogni giorno un cuore si converte.
Ogni giorno un cuore torna a Dio.
Succede nel silenzio.
I giornali non ne parlano.
Ma se da una parte sembra non esserci scampo al male che dilaga,
dall’ altra parte c’e’ un giardino che cresce.
Un giardino fatto di persone che hanno cercato e hanno trovato,
che hanno sofferto e sono state consolate.
Persone che hanno sperato e non sono rimaste deluse.
Persone che cominciano e finiscono la giornata facendosi il “segno della croce”.
Sono queste persone il “segno” che avra’ questa generazione malvagia.
Il segno che sarà loro concesso.
Il “Segno della Croce”,
poi,
sarà il “Segno” che contraddistinguera’ queste persone.
Perché è il segno di Gesù.
Lui solo è “segno di salvezza”.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 12,38-42
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».