SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA
“Cinque pani e due pesci”
Nel Vangelo di oggi,
i discepoli
non avevano considerato il “fattore Dio”
di fronte a tanta folla che erano stati chiamati a sfamare.
Hanno fatto un rapido calcolo:
5 pani + 2 pesci,
÷ il numero delle persone,
= niente per tutti .
Trovano quindi la giusta,
quanto umana,
soluzione:
“Congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare”.
Ognuno pensi per sé.
Ognuno se la cavi coi propri mezzi,
e con le proprie forze.
Come meglio sa’ fare.
Non così la pensa Dio,
che infatti,
nelle questioni che ci troviamo ad affrontare,
ci chiama ad avere un cuore aperto al suo intervento:
“Date loro voi stessi da mangiare”,
anche se questo può apparirvi poca cosa.
Certo,
calcolare,
secondo i criteri umani,.
primi di iniziare una spesa,
è cosa buona.
Dobbiamo usare l’intelletto nelle cose.
E noi siamo abituati a calcolare,
impegnati come siamo a far quadrare i conti per arrivare alla fine del mese.
Ma,
soprattutto quando si tratta di fare il bene,
la soluzione non è lasciare andare
le persone e le situazioni a loro stesse.
Al contrario,
la soluzione è quella di impegnarci in esse con tutto noi stessi,
secondo le forze che abbiamo,
col poco che abbiamo,
per fare bene il bene.
Senza trascurare di pregare,
affinché intervenga il “fattore Dio”,
laddove noi non possiamo arrivare.
Così,
non dobbiamo temere di fare una carezza,
o dire una parola buona,
per consolare chi soffre,
o di fare comunque qualcosa di buono per qualcuno,
pensando che quello non basterà a risolvere la sua situazione.
Noi non siamo “la soluzione”.
E non siamo Dio.
Ma può accadere che “Dio e la soluzione” passino attraverso quel “poco” donato con amore.
Capita di restare stupiti vedendo quanto è stato moltiplicato il bene fatto.
E quanto ancora si espandera’.
Come il sasso che gettato nell’acqua crea cerchi concentrici che si allargano sempre più,
così sarà il bene fatto.
A noi gettare il sasso.
A Dio moltiplicare i cerchi.
Aiutaci Signore a essere quel sasso,
gettato nel mare del tuo amore,
per aiutare gli altri.
Aiutaci a essere quei cerchi d’amore che si espandono per raggiungere tutti,
e attraverso i quali si intravede il riflesso del Cielo.
Aiutaci a essere quel “fattore Dio”
che riempie le ceste.
Dodici ceste piene dove prima c’era poco o nulla.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 14,13,21
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una e folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.