DIOCESI DI CALTANISSETTA

Mt. 22,34-40 – Amerai

Venerdì della XX settimana del tempo ordinario

“Amerai.”
Chissà se è questa la prima cosa che il Signore ha sussurrato al nostro orecchio,
quando ha creato la nostra anima
Di certo però,
“Amerai”,
è un programma di vita.

Se poi tale programma fosse
“Amerai Dio e il prossimo come te stesso”
saremmo come in Paradiso,
programma di vita di ogni creatura.
Quello che ognuno di noi ha nel proprio DNA.
Quello con cui nasciamo.
Quello con cui moriamo.

Veniamo dall’Amore.
All’Amore torneremo.
Siamo su questa terra per Amare.
e per insegnare ad amare.
Ce la faremo a realizzare in questa vita ciò che sentiamo dentro?

Quando Gesù dice :
“Amerai Dio con tutto il cuore,
con tutta l’anima e con tutta la mente,
e il prossimo come te stesso”,
spiega in maniera chiara e semplice il mistero della nostra vita.

Molti giovani si chiedono cosa devono fare della propria esistenza.
Se ascoltassero ciò che Dio suggerisce al loro cuore,
saprebbero che ciò che devono fare è “amare”.
Molti non si butterebbero via nelle droghe
e in ogni sorta di peccato,
se si amassero.
avrebbero cura di loro stessi e imparerebbero ad avere cura degli altri.

Molte persone,
avanti con l’età,
si interrogano per capire se la loro vita è stata positiva o meno.
La risposta a tale domanda,
ancora,
si ha rispondendo alla domanda:
“Ho amato?”.

Amare non è facile.
E’ un viaggio difficile.
Che impegna tutta la nostra esistenza.
Perché il problema è “imparare ad amare”.
Molti oggi,
di tutte le età,
influenzati dal pensiero dominante,
e dagli insegnamenti televisivi,
credono che “amare” sia una sensazione.
Ma non è così.
Chi ha imparato un po’ ad amare,
sa’ che questo è andare in profondità.
Si ama quando questo “costa qualcosa”.
Quando ci devi mettere del tuo.
Amare è salita al Calvario.
Amare è rimanere ai piedi della croce,
quando sarebbe più facile scappare.
Amare è accettare di essere crocifissi per un bene più grande.
Amare è risorgere di nuovo,
a nuova vita.
Sull’esempio di Gesù Signore e della Sua e nostra grande santa Madre.
E di tanti,
che lo hanno capito e realizzato.

Come I santi.
Che ci hanno dimostrato che amare è vera letizia,
anche quando ti costa.
Ti senti vivo,
quando ami e ti senti amato.
Ti senti utile,
quando ami e ti senti amato.
Ti riescono cose impensabili,
e realizzi cose che non avresti creduto possibili,
se lo fai per amore e con amore.
Vai a riposare contento,
e ti svegli desideroso di iniziare il nuovo giorno,
quando ami.

Amare è il “sale” della vita.
È ciò che gli dà sapore.
Amare è essere grati e ringraziare.
Il Signore ci conceda la grazia di imparare ad amare davvero.
In questo trovano compimento la Legge e i Profeti.
In questo trova compimento la vita

Sarebbe bellissimo se un giorno,
arrivando alle porte del Cielo,
il nostro angelo custode ci introducesse al cospetto di Dio dicendo:
“Ecco uno che ha amato”.

Ma se non ci amiamo,
come possiamo amare?
“Perché sei prezioso,
degno di stima,
e io ti amo”
dice il Signore attraverso il Profeta Isaia.

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 22,34-40

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».