Martedì della XXXIII settimana del tempo ordinario
Eccolo, Zaccheo.
Già il nome è un programma:
significa il puro ma se è la contrazione di Zaccaria, significa Dio ricorda:
il Signore vede in lui un puro, un semplice.
Dio ci restituisce la nostra immagine ancestrale, la nostra idealità profonda, egli sa cosa siamo veramente.
Dietro la scorza indurita di un uomo che è diventato un aguzzino, Dio vede l’innocenza nascosta. E la rianima.
La folla vede in lui un delinquente, Dio, che si ricorda di com’era Zaccheo quando lo ha creato nel grembo della madre, vede in lui un santo.
Cercava di vedere, annota Luca. Più avanti Gesù dirà di essere venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
È la ricerca il cuore pulsante di questo incontro. Zaccheo cerca Gesù che lo cerca. E si incontreranno.
Siamo ciò che desideriamo.
Siamo ciò che cerchiamo. Si parla poco e male, oggi, di questo aspetto così essenziale alla nostra vita. Ciò che ci rende unici, nella spettacolarità della creazione, ciò che ci differenzia dagli altri esseri viventi è la curiosità.
Tutto in noi è curiosità, desiderio, passione, inquietudine. tensione verso il di più, verso l’altrove, verso la risposta alle nostre domande, alla domanda che siamo.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».