Venerdì della I settimana di Avvento
Si avvicinano al rabbì i due ciechi.
Lo seguono fino in casa, avanzano a tentoni, osano, credono, sperano.
Non hanno nulla da perdere, sanno che in lui abita una potenza che guarisce, che risana, che scuote, che rinnova, che cambia.
E il Signore li guarisce secondo la loro fede, perché credono che egli possa guarire.
Siamo afflitti da molte cecità: fatichiamo a vedere la presenza del Signore nella nostra vita, fatichiamo a vedere la sua presenza nella Storia, fatichiamo a vedere con correttezza le situazioni,
fatichiamo a vedere il fratello povero accanto a noi.
Rischiamo davvero di cadere in uno stato di buio perenne cui ci abituiamo, chiusi in noi stessi, impauriti dalle situazioni, vittime delle nostre paure.
Andiamo nella casa del Signore, seguiamolo, cerchiamolo, sappiamo dove abita.
il Maestro Gesù è l’unico che ci può guarire nel profondo e darci una luce nuova sulle cose e su Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo 9,27-31
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.