Venerdì della IV settimana di Avvento
” Una tavoletta”
Che donna tosta Elisabetta !!!
E pure Zaccaria,
che finalmente ha capito.
Alla fine quel bambino si chiamera’ Giovanni,
che significa “Dono di Dio”,
proprio come aveva indicato l’angelo,
con buona pace di amici,
parenti,
conoscenti e usanze del tempo.
Ciò che Zaccaria ed Elisabetta ci trasmettono oggi,
col loro esempio,
è che,
per quanto difficile,
soprattutto noi cristiani,
dobbiamo imparare a obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.
E questo anche se si va’ contro la mentalita’ corrente.
Questo anche se si rischia di non essere simpatici.
Dobbiamo essere come quella “tavoletta”, dove incisa però,
si trova la volonta’ del Signore
Piaccia o non piaccia,
che la capiamo o non la capiamo,
la Sua volontà dobbiamo fare.
Difficile la nostra missione.
E’ stato difficile anche per Zaccaria e Elisabetta non cedere ai parenti, conoscenti,
migliori amici,
e ai fautori del “fanno tutti così”,
quando al bimbo volevano mettere lo stesso nome di Zaccaria.
E’ stato difficile anche per Giovanni poi,
svolgere la sua missione.
C’ha rimesso la testa.
Ma questo mondo,
che la testa l’ha persa in altro modo,
ha bisogno di lampade accese.
Di cuori ardenti.
Di persone che sappiano preparare, e poi indicare la via del Signore.
Il mondo ha grande necessità
di “tavolette” su cui e’ incisa la volonta’ di Dio.
“Tavolette” che tutti possano leggere.
“Tavolette” che,
come Giovanni,
siano “Dono di Dio” donato a tutti.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,57-66
In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?».
E davvero la mano del Signore era con lui.