SANTI TIMOTEO E TITO, VESCOVI
“Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi…”.
Chi vive in conseguenza a quello che gli insegna il Vangelo si trova a dover fronteggiare con la debolezza dell’agnello la forza da lupo che solitamente il mondo ha intorno a lui.
Ma tutti sappiamo che gli agnelli fanno sempre un brutta fine quando hanno a che fare con dei lupi affamati.
Eppure è proprio su questo dettaglio che Gesù chiede un atto di fede.
Noi non siamo forti in noi stessi, ma noi siamo forti se confidiamo in Lui. Persino un agnello se confida in Gesù può passare indenne davanti a un branco di lupi.
Questo confidare è la definizione più bella di umiltà.
Gli umili sono quelli che si fidano totalmente di Dio.
Non si fidano di se stessi, della propria borsa cioè delle proprie capacità, dell’armamentario delle furbizie che possono tenere nelle loro bisacce, dei propri sandali e nemmeno della simpatia di chi possono incontrare lungo la strada.
Gli umili si fidano solo di Dio e di ciò che Dio opera dentro la loro vita attraverso Suo Figlio Gesù. Quest’opera misteriosa che agisce in noi è la potenza dello Spirito Santo. Ci accorgiamo che lo Spirito è all’opera in noi perché senza nessuna spiegazione umana troviamo la forza per mettere il passo successivo. Senza vita spirituale (cioè quest’azione potente dello Spirito in noi) ci rimangono solo i lupi e le ovvie conseguenze.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».