Mercoledì della IV settimana del tempo ordinario
C’è un momento nella vita di Gesù in cui anche chi con lui è stato per lungo tempo e magari lo ha visto anche crescere, è messo nella condizione di comprendere che egli non è semplicemente uno come gli altri, ma misteriosamente qualcosa di più.
L’intuizione di questa diversità nasce dalla sua sapienza e dai segni che egli opera.
Ma c’è una cosa che molto spesso preferiamo ai fatti, e sono i nostri pregiudizi.
Facciamo sempre molta fatica ad abbandonare i nostri pregiudizi per accettare invece la realtà davanti ai nostri occhi, ma senza questa lealtà nel leggere i fatti, potremmo cadere nella trappola di passare la nostra vita chiusi nelle nostre convinzione perdendoci completamente la realtà.
Gesù dimostra con i fatti che Egli è il Messia, ma i suoi compaesani si scandalizzano di lui.
Da qui l’amara considerazione di Gesù che è divenuta famosa in tutta la storia: “Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua»”.
Nessuno è profeta in patria significa che è sempre difficile essere riconosciuti nella nostra verità da coloro che ormai pensano di sapere tutto di noi.
Amare non è abituarsi all’altro ma rimanere davanti all’altro con uno sguardo che sa scorgere sempre la sua novità e non la semplice conferma dei nostri pregiudizi.
Solo così l’amore rinnova sempre la vita.
Solo così l’amore mostra ciò di cui Dio è davvero inaspettatamente capace.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.