Mercoledì della III settimana di Quaresima
‘”Per dare pieno compimento”
Che bella questa Parola.
Dà un senso di pienezza.
Gesù non viene ad abolire la Legge.
Perché è perfetta.
Ma viene a scolpirla nei nostri cuori,
in modo che possiamo diventare la “cosa bella che Dio ha pensato”,
“il capolavoro” che Dio ha immaginato.
Viene in mente il grande Michelangelo,
che affermava che ogni volta che vedeva un blocco di marmo intravedeva in esso l’opera d’arte che era contenuta in esso.
L’unica cosa che lui faceva era eliminare il superfluo.
Penso che anche Dio faccia così con noi,
usando le Sue mani sapienti,
e lo scalpello dello Spirito.
Certo,
noi non siamo blocchi di marmo.
Siamo fatti di carne,
e abbiamo sangue,
e sentimenti.
I colpi dello scalpello li sentiamo tutti.
Far venir fuori l’opera d’arte che è in noi costa fatica.
Ma noi siamo fatti per la bellezza.
E il mondo ha tanto bisogno della bellezza che viene da Dio.
Dobbiamo ringraziare Dio,
che ci ama così tanto da aver messo in noi un potenziale di bellezza tanto grande da poter essere un capolavoro.
Ringraziamo Dio
perché siamo una cosa stupenda,
un capolavoro creato per rendere più bello e giusto il mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,17-19
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».