Venerdì fra l’ottava di Pasqua
“Gettate la rete”
È una scena che avviene il mattino presto,
quella che ci presenta il Vangelo oggi.
Avviene al momento in cui il buio della notte lascia pian piano spazio alla luce del giorno.
Pietro è tornato a pescare
Bisognava continuare a vivere.
Si doveva andare avanti.
Con lui gli altri compagni.
Si respira un’aria triste in questa scena.
La “pesca andata a vuoto”
rappresenta il senso di fallimento che stanno vivendo Pietro e i compagni.
Chissà quanto ancora,
in silenzio,
ognun per sé,
avrà rimuginato sull’accaduto,
rivivendo ogni scena della propria esperienza con Gesù.
Fra questi,
senz’altro Pietro,
la roccia,
la pietra scelta,
che non si perdona il rinnegamento di Gesù.
Si erano tutti tanto impegnati in questo cammino con Gesù.
Ci avevano tanto creduto…
Ed è finito tutto.
Certo,
c’è la testimonianza delle donne,
che affermano di averLo visto vivo,
ma le donne,
si sa’,
sono sempre un po’ romantiche e fantasiose…..
C’è anche quella dei discepoli tornati dal cammino verso Emmaus……,
ma forse erano troppo stanchi per il cammino fatto….chissà cosa si sono immaginati !
Gesù manca.
Manca tanto.
Non si sa’ “quali pesci prendere” senza di Lui
Adesso però è tempo di crescere.
Di diventare adulti.
È in quel momento che si presenta a loro Gesù.
Neppure loro lo riconoscono anche se l’invito di quello sconosciuto a gettare le reti di nuovo
Il risultato di quanto ottenuto con quel gesto,
compiuto sulla fiducia in quella persona apparsa sulla riva,
gli fa’ capire quindi finalmente Chi è veramente colui che si è presentato a loro,
e che ora li aspetta sulla spiaggia,
per poter mangiare insieme quanto pescato.
È qui che ci dobbiamo fermare.
Tante volte nelle nostre vite Gesù compare ai margini dei nostri fallimenti,
quando crediamo che oramai non ci sia “più niente da fare”.
Compare quando,
nonostante tutto l’impegno che abbiamo impiegato,
ci rendiamo conto di non aver pescato niente.
È allora che molti di noi hanno fatto l’esperienza dell’incontro con Gesù.
Un incontro che cambia la vita.
Gesù è lì.
Pronto a dirti che tu non sei i tuoi fallimenti.
E che essi non devono essere il punto di arrivo della tua esistenza,
mai.
Ma devono invece essere punto di partenza,
per gettare ancora le reti nel mare della vita.
Le reti,
vedrai,
si riempiranno.
Perché hai confidato in Dio.
Pescherai tanti fratelli,
che forse navigavano sotto il “mare della vita”,
perché naufragati in essa.
Le tue reti,
li avranno salvati.
Li avranno portati a riva.
Da Gesù.
A loro,
tramite te,
Gesu’ infondera’ coraggio.
E molti riprenderanno a gettare le reti,
sulla Sua Parola stavolta,
e a pescare.
Tutto questo il Signore fa’ per noi.
Chi ha provato,
lo sa’.
“Si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo ed altri due.
Oggi i nomi indicati sarebbero i nostri.
Noi siamo i testimoni di ciò che è accaduto nelle nostre vite.
Nessuno può dire che ce lo siamo immaginato o che non è vero.
Gli altri possono credere o non credere.
Ma noi sappiamo che è tutto vero.
Siamo testimoni di Gesù risorto,
vivo e vero.
Anche oggi Gesù sta aspettando il mondo “a riva”.
Forse il mondo deve raggiungere il punto più basso,
perché torni a gettare le reti dall’altra parte della barca però.
Confidando in Dio.
E sulla Sua Parola.
Che tutto cambia.
Tutto risana.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 21,1-14
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.