SANT’ATANASIO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA
Sono le opere che Gesù compie in nome del Padre Suo a dare testimonianza di Lui, però a volte viviamo nella confusione e nell’incertezza e fatichiamo a rintracciare la presenza di Dio nella nostra vita.
Allora come i Giudei siamo tentati di chiedere al Signore il perché ci lasci nell’incertezza e nel dubbio. Che gli costerebbe dirci apertamente che è il Cristo, il Salvatore della nostra vita?! Il fatto è che la nostra vita è già piena delle opere di Dio anzi, essa stessa è un’opera di Dio.
Forse allora l’unica cosa che dovremmo fare, è chiedere al Signore di aprire le nostre orecchie e rendere i nostri occhi capaci di vedere l’opera di misericordia e d’amore che ogni giorno compie in ciascuno di noi.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 10,22-30
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».