Lunedì della VI settimana di Pasqua
Siamo soli:
Gesù Maestro che proclamiamo Signore e Figlio di Dio, è risorto e asceso al Padre.
Cosa possiamo fare?
Ricordarlo nella preghiera, renderlo presente con le sue parole, osservando la sua regola di vita.
Così appare ma così non è:
Gesù ci dona lo Spirito Santo che lo rende presente, vivo.
Possiamo incontrare il Signore, possiamo incontrare il Maestro qui e ora.
E fra i titoli con cui egli chiama lo Spirito vi è quello che usa oggi:
il Paraclito, il difensore.
In Israele una persona accusata si doveva presentare davanti agli anziani della comunità che ascoltavano la sua difesa.
Ma se non riusciva a produrre prove, uno dei presenti, certo della sua innocenza, poteva affiancare l’accusato come segno di fiducia.
È il paracleto, colui che prendere le tue difese.
Non solo lo Spirito ci permette, nella fede, di incontrare il Signore, ma prende le nostre difese, qualunque cosa il nostro cuore o gli altri ci accusino.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 15,26 – 16,4a
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».