Cuore Immacolato della beata Vergine Maria
Piccoli, stanchi, oppressi: sono coloro che hanno un posto speciale nel cuore di Dio.
I piccoli, perché sanno accogliere una “sapienza” che non è quella umana, dei dotti, ma è la sapienza rivelata dal Padre al Figlio e a coloro che il Figlio vuole rendere partecipi.
Una sapienza che non è di concetti, ma di amore, di relazione fraterna di accoglienza reciproca, come la relazione fra Padre e Figlio.
Il cuore di Dio sta proprio in questo far partecipare di Lui tutti quei piccoli che sanno semplicemente accogliere.
Gli stanchi e gli oppressi, perché le vicende della vita li hanno messi alla prova, e appunto hanno bisogno di trovare ristoro non in succedanei umani, ma nel Signore stesso, che è mite e umile di cuore, che offre un giogo che – differentemente dai gioghi umani che fanno male e schiacciano – è dolce e leggero: un giogo che paradossalmente rende liberi.
Un Dio così vicino all’umano, così pronto ad accompagnare chi ne ha bisogno, è un Dio che rivela il suo cuore in una maniera quasi “scandalosa” per il mondo; un Dio che quasi non merita di essere chiamato tale… eppure è proprio il Dio che in Gesù Cristo ci salva fino in fondo.
Un Dio con un cuore di amore infinito.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».