Venerdì della quarta settimana
Ascoltare questa parabola ci mette di fronte ad un tranello: quello di usare le immagini del terreno per giudicarsi.
E da questo tipo di giudizi se ne esce sempre perdenti.
Quasi sicuramente non ci sentiremmo terreno buono: è più facile sentirsi terreno sassoso o terreno pieno di rovi. Usciremmo quindi dalla lettura di queste parole un poʼ più tristi di prima.
Questa non è un Buona Notizia!
Dove sta allora la Buona Notizia?
Sta nel fatto che il Signore non smette di seminare.
Posso sprecare tutte le occasioni che voglio, posso identificarmi con il terreno sassoso o quello pieno di rovi, ma il Signore non perde mai la speranza con me e continua a seminare.
Sta a me cogliere lʼoccasione e diventare terreno buono, e queste occasioni il Signore non smette mai di darle.
Ogni momento della mia vita può essere lʼinizio di qualcosa di nuovo e inatteso.
da Gesuiti-getup and walk
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 13,18-23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».