SAN LORENZO, DIACONO E MARTIRE
Assistiamo oggi a un invito ad affidarsi alla logica del Vangelo, che evidentemente non è la nostra: si porta frutto solo lasciando in mano la propria vita a un Altro, cioè ciò che si ha di più prezioso è da consegnare.
Mentre nella logica del nostro mondo ciò che è prezioso è da conservare, proteggere, Gesù ci invita a non calcolare e a non conservare, a entrare piuttosto nella logica del dono, nella logica del Padre che da’ il proprio Figlio senza riserve.
L’unica prigione è quella che creiamo se non affidiamo e consegniamo la nostra vita ad Altro, agli altri.
Rifletto sulle domande
In quali occasioni mi accade di voler controllare i dettagli delle mie giornate, della mia vita tanto da rimanerne imprigionato?
Quali passi concreti e piccoli nelle mie giornate posso fare per affidarmi alla Vita, al Signore?
Quante volte ho sperimentato la gioia del donare e del donarmi?
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 12,24-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».