SANTI ANDREA KIM TAEGON, SACERDOTE E PAOLO CHONG HASANG E COMPAGNI, MARTIRI
Il nostro modo di vedere le cose può diventare a volte un po’ schematico, tendiamo a dover dare un ordine e vorremmo incasellare le cose in modo univoco.
Non siamo a volte così disposti a riconoscere tutti i colori della vita, ma classifichiamo tutto in modo rigido.
Una cosa è bianca o nera, giusta o sbagliata, felice o triste.
Ma nel nostro bisogno di ordine rischiamo di fare ancora più confusione, perché una cosa che prima ci sembrava bianca, ora la vediamo nera, una situazione che prima era felice ora è triste. Magari tendiamo a non accettare, a scartare entrambe le situazioni perché sembrano non trovare una collocazione nei nostri schemi.
Non accettiamo né la tristezza, né la gioia, non accogliamo né i Giovanni Battista, né i Gesù che si presentano nella nostra vita, perché li confiniamo negli opposti, estremizzando una loro caratteristica facendola diventare un assoluto.
La virtù che ci può aiutare a tenere insieme ciò che ci sembra opposto ed estremo è la sapienza, cioè la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio, di poter vedere il mondo, vedere le situazioni, le congiunture, i problemi, tutto, con gli occhi di Dio.
Solo se partiamo dal suo sguardo che abbraccia ogni cosa possiamo vedere la realtà nel giusto modo e vivere una vita caratterizzata da tutte le sfumature.
Gesuiti-getupandwalk
Rifletto
Cosa mi aiuta a cogliere tutte le sfumature della mia vita?
Quando il mio sguardo è stato sapiente?
Che cosa ho scartato e rifiutato perché semplicemente non trovava collocazione nei miei schemi?
Dal Vangelo secondo Luca Lc 7,31-35
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».