Mercoledì – IV settimana di Pasqua
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
Commento e riflessioni
Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Quando lo capiremo?
Quando ci crederemo?
Quando faremo in modo che queste, e non altre parole, parole di paura, di incomprensione, di giudizio, avvelenino la nostra fede?
Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Gesù è morto in croce per rivelare questa semplice verità.
Eppure, ancora oggi, stentiamo a credergli.
Ma, allora, perché molte persone vivono male, nella tenebra, lontane da se stesse e da Dio?
Gesù stesso lo rivela: nella nostra libertà possiamo allontanarci dalla nostra anima, lasciarla naufragare.
Allora siamo giudicati, non dal Signore, ma dalle sue parole.
Siamo straordinariamente ed inevitabilmente liberi.
Se lasciamo che la luce faccia breccia nel nostro cuore, se ci volgiamo verso di essa, allora possiamo scoprire la salvezza.
Salvezza che consiste esattamente nell’essere presenti in Dio.
Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Con questa certezza, oggi, vogliamo iniziare la giornata vivendo da salvati e amando questo mondo.
Paolo Curtaz