Giovedì- VI settimana di Pasqua
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Commento e riflessioni
Sembra, a volte, che il Signore giochi un poʼ a nascondino.
Ora cʼè,
lo percepisco, ascolto con passione la sua Parola;
ora non cʼè,
faccio fatica a sentirlo, a vederlo, a capirlo.
Lui, però, oggi mi dice che presto lo incontrerò di nuovo e io so di potermi fidare.
Confido in lui perché so che arriverà la gioia.
Confido in lui perché mi dice che sono suo figlio amato.
Sebbene faccia fatica a riconoscermi sua creatura, preziosa ai suoi occhi, so che oltre le mie paure cʼè una speranza.
Gesù non nasconde e non nega la tristezza, ma invita ad attraversare la crisi per poter rinascere, con cuore nuovo, dallʼincontro con lui.
Chiedo al Signore di liberarmi dalle false paure che incatenano la mia esistenza, di liberare il mio cuore per allargarlo a una piena accettazione della mia vita così comʼè.
Così come sono il Signore mi ha pensato e mi ha voluto;
così come sono lui mi ama e mi invia nel mondo ad annunciare il suo amore.
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Rifletto
Nella mia storia di vita quale gioia ho ottenuto dall’incontro con il Signore?
Quali sono le false paure che non mi permettono di aprirmi totalmente al Signore?