DIOCESI DI CALTANISSETTA

Dal Vangelo Secondo Luca 8, 16-18

“SAN PIO DA PIETRELCINA, SACERDOTE”

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Commento e riflessioni

La morale di questa pagina del Vangelo è abbastanza chiara:
il bene non può restare nascosto perché altrimenti smetterebbe di essere utile.

Ma alcune volte confondiamo questa visibilità del bene con l’ostentazione.
Mostrare il bene è cosa diversa dal volerlo ostentare.

Oggi la Chiesa ci fa fare memoria di un santo che è diventato universale: San Pio da Pietrelcina.

Questo piccolo è semplice frate Cappuccino è diventato un compagno di viaggio per migliaia di uomini e donne che in lui hanno trovato un’intercessione, una guida, uno strumento di conversione, un’esperienza di misericordia.

Eppure egli avrebbe desiderato passare tutta la sua vita nel totale nascondimento, ma gli è toccato in sorte stare sul palcoscenico della storia guardato da tutti, esaltato e accusato con la stessa intensità.

Lui si definiva soltanto “un povero fraticello che prega”, ma la povertà di questo frate è tutta nella ricchezza del suo amore per Cristo.
Non a caso è stato il primo sacerdote Santo stigmatizzato nella storia della Chiesa.

Quei segni della passione non erano su di lui come semplici segni di sofferenza, ma come testimonianza del suo totale essersi conformato a Cristo.

San Pio ha amato da morire la gente che a lui si è rivolta, e per essi ha offerto e sofferto tutte le pene possibili pur di guadagnarli a Cristo.
Non è santo perché aveva le stimmate, ma è santo per come ha amato.

dalvangelodioggi-Don Luigi Maria Epicoco