“SAN GIOSAFAT, VESCOVO E MARTIRE”
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Commento e riflessioni
Servire per servire, senz’altro fine che svuotarsi per ritrovarsi, improvvisamente vuoti, pronti a essere ricolmati d’amore proprio quando non ci aspettiamo più niente.
Proprio quando il vuoto sembra prendere il sopravvento, quando sembra di aver continuato a dare a fondo perduto, proprio quando sembra che dare non sia servito…
Nel dare, l’improvvisa epifania del riscoprirsi creature amate a priori: non per quanto diamo, non per quel che facciamo, ma, in piena semplicità, per quello che siamo.
Non perché abbiamo fatto tanto, non perché si sia dato tanto, ma soltanto perché si è.
Soltanto perché, come creature, scopriamo che le nostre mani hanno un senso solo nel dono, nell’offerta, nel servizio inutile, senza “fine”.
Verena M.-getupandwalk
Rifletto
Quando ti sei sentito servo inutile?
In quale luogo della tua vita ti senti chiamato a servire?
Come ti senti quando ti poni al servizio di qualcuno?