“Lunedì – I settimana di Avvento”
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».
Commento e riflessioni
Il centurione romano si avvicina a Gesù per chiedere una grazia.
Sì avvicina con l’umiltà di chi sa di aver bisogno di Dio.
Non fa leva sui propri meriti; non dice “mi devi esaudire perché io sono bravo e buono”.
Egli fa leva sulla misericordia di Gesù.
Il pericolo più grave, per chi vuole avvicinarsi a Cristo, è la superficiale curiosità.
Invece, il centurione è guidato dalla fiducia incondizionata in Gesù. Non va alla cieca.
Non tende la mano a qualunque taumaturgo o il mago di turno.
Si fida solamente di Gesù.
La fede è la certezza di una mano tesa.
La fede è la fiducia che ci fa afferrare quella mano ed abbandonarsi ad essa.
“Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito!”
Chi poteva immaginare che nel momento più solenne della Messa si sarebbero ripetute in eterno queste parole!? Infatti, milioni di credenti di tutti i tempi le hanno fatto proprie.
Avere fede, credere, non significa chiedere prove sempre nuove, bensì fidarsi anche in assenza di esse.
Gesù premia la fiducia di questo centurione e concede, alla distanza, la guarigione al servo.
Come la nostra fede, e la nostra preghiera, supera tutte le distanze e raggiunge il cuore di Dio, così l’amore del Padre ci raggiunge in ogni istante ovunque ci troviamo.
Avere fede significa credere che se siamo amati da Dio, è impossibile che Lui rimanga indifferente alla nostra situazione.
Quindi, credere senza conferme.
Pregare senza dubitare.
Affidarsi senza esitare.
Impariamo a vivere ogni giorno in questa fiducia e tutto ciò che è secondo la volontà di Dio ci verrà dato
Don Nikola Vucic